Vivere il ponte dell’Immacolata a Scicli è come immergersi in un autunno che profuma ancora d’estate: un’esperienza unica al centro del Mediterraneo, con un clima che nulla ha da invidiare a mete più esotiche e offre uno scenario tra natura, mare, tradizioni e cultura sempre in divenire che strizza l’occhio al vicino Natale, quando la città al tramonto e nelle ore serali assume il suo aspetto da presepe naturale, da vivere dopo aver passato un giorno in spiaggia al calore del sole siciliano.
Come in ogni periodo dell’anno, i giorni dell’Immacolata sono scanditi da tradizioni e sapori unici senza tempo. La festa dell’Immacolata Concezione rappresenta lo spartiacque temporale che accompagna la città nello spirito natalizio.
Due sono i simulacri della Madonna, appartenenti alle rispettive confraternite rivali (quella di Santa Maria la Nova e quella del SS. Crocifisso di San Bartolomeo) che le portano in processione a distanza di una settimana l’una dall’altra ma è soprattutto il giorno che precede ogni processione ad essere importante per gli sciclitani: sono le serate dedicate alle canzoncine dell’Immacolata.
L’intera città si unisce in un enorme corteo animato dalla banda musicale e per ore intona, in un clima di festa e comunione, canzoni (le canzoncine, appunto) dedicate alla Vergine. Un momento emozionale come pochi, inserito, dal 2011, nel R.E.I., il Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana patrocinato e protetto dall’UNESCO per sottolineare, se ce ne fosse ancora bisogno, il loro immenso valore culturale, sociale e religioso.
Ma l’8 dicembre Scicli comincia a vestirsi di Natale con l’inaugurazione dei presepi che vanno a formare, così, la cosiddetta Via dei Presepi, un percorso unico all’interno del centro storico capace di regalare al visitatore diverse tipologie della natività, liberamente modellata dai vari autori, tutti semplici appassionati di questa antica tradizione cristiana.
Vivere il ponte dell’Immacolata a Scicli è un’emozione in equilibrio fra due stagioni, un ponte tra l’estate e l’inverno come solo sa essere l’autunno siciliano.